Рогова Ю. В.
Рогова Ю. В.
(г. Минск, Беларусь)
I VERBI MORTALI NELLE PAGINE DEL QUOTIDIANO “LA REPUBBLICA”
L’insieme delle parole esistenziali contiene i due eventi fondamentali
dell'essere: la nascita e la morte. La morte indica
la cessazione definitiva e ineluttabile della vita. Il processo mortale stesso
(dal lat. mors, mortis 'morte', mortalis 'mortale') è contrassegnato dalla
mancanza di esistenza nel tempo e nello spazio e corrisponde al raggiungimento
di un limite esistenziale. Il sema
integrale ‘privazione della vita’ è implementato nella struttura semantica del
verbo uccidere ‘privare la vita, uccidere, distruggere’, che è la dominante e svolge il ruolo di iperonimo –
un concetto più ampio e generico in relazione agli iponimi – le parole con i
significati più stretti, specifici, specializzati. Questo verbo può sostituire altre parole con i
significati più specifici di distruzione fisica. In questo caso, per
concretizzare l'azione mortale vengono utilizzati i seguenti due elementi:
a) modalità di azione (impatto sull'oggetto): lo sparo (sparare), l’arresto respiratorio (soffocare, affogare);
b) strumento: arma da fuoco (sparare),
arma da taglio (sgozzare).
Tali verbi sono uno dei mezzi più importanti per rappresentare il fenomeno
della morte. Si riferiscono a verbi di azione fisica diretta e sono usati nelle
costruzioni con la presenza obbligatoria di un soggetto (creatore dell'azione),
un oggetto e un mezzo o un metodo per eseguire l'azione.
Sulle pagine del quotidiano “La Repubblica” il verbo più usato è uccidere:
Alla fine però Giovanni Di Prima, 22 anni, ha
confessato: “Sono stato io a uccidere
mia sorella Lucrezia”; Sono
queste le parole usate dal Gip del Tribunale dei minori, Luigi Martello, per
spiegare le ragioni per le quali il 16enne, che domenica scorsa ha ucciso Chiara Gualzetti a Monteveglio,
deve restare in carcere [1]. L'uso attivo di questo verbo è aumentato
in modo significativo nei testi che raccontano la situazione del coronavirus e
riportano i fatti di un gran numero di malati e morti: La pandemia continua a uccidere
[1].
Nei testi con il verbo sparare si
intende privare la vita con l'uso di armi da fuoco. L'autore dà l'esempio
quando si può perdere la vita per negligenza, soprattutto quando gli oggetti da
adulti cadono nelle mani dei bambini:
Scambiato per uno dei criminali, gli hanno sparato»;
– Un bambino di due anni è morto in
Texas dopo essersi sparato con una pistola che ha trovato nello zaino di
un parent [1].
Il verbo sgozzare nei testi pubblicistici può restringere il volume semantico ed
essere utilizzato in un significato specialistico che attualizza lo strumento
di privazione della vita – il vetro della bottiglia di vino: Nel giorno
della vigilia di Natale un detenuto ha tentato di sgozzare il compagno di cella a Salerno, usando il vetro di una
bottiglia di spumante incredibilmente autorizzata ad entrare in cella [1].
L'azione secondo il verbo affogare si compie in una situazione in cui una persona perde la
vita per immersione forzata in acqua:
Tenta di affogare la moglie nel
fiume, un passante filma la scena con il cellulare: ecco le immagini choc [1].
La stessa pienezza semantica si rivela nel verbo strangolare, dove si tratta di un'interruzione forzata del respiro: “Ho strangolato mia moglie”, ha detto [1].
I verbi mortali e distruttivi possono essere inseriti in
piccoli contesti e formare paradigmi di due o tre elementi costruttivi che
consentono di attualizzare gli indicatori del processo distruttivo più
importanti per una data situazione. Ad esempio, lo strangolamento è spesso
accompagnato da azioni violente, calci e pugni: Sapeva che era incinta e non ha comunque esitato a prenderla a calci e
pugni sulla pancia, per poi tentare di strangolarla
con un laccio delle scarpe [1].
Pertanto, i verbi mortali sono ampiamente utilizzati nei
testi giornalistici, a causa di ragioni extralinguistiche e soprattutto la
messa in atto di azioni distruttive, le conseguenze della situazione
coronavirus, che sicuramente contribuisce alla discussione attiva di questi
processi sulle pagine del quotidiano “La Repubblica”.
ЛИТЕРАТУРА
1. La Repubblica [Электронный ресурс]. – Режим доступа : https://www.repubblica.it/ (дата
обращения: 08.09.2021).
АННОТАЦИЯ
Рассматриваются глагольные номинации
мортального характера, получившие отражение на страницах газеты “La
Repubblica”. Выявляется специфика их значения и особенности употребления в
публицистических текстах. Приводятся иллюстративные материалы.
Verb nominations of mortal character reflected in the
pages of the newspaper “La Repubblica” are considered. The specificity of their
meaning and features of their use in publicist texts are revealed. Illustrative
materials are provided.
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